"Oh, come odio il mio lavoro!", "Ma com'è ingiusto tutto questo!"
Ad ognuno di noi, almeno una volta nella vita sarà capitato di vivere delle battute di arresto, delle sensazioni di frustrazione per non aver raggiunto un obiettivo o per non riuscire a soddisfare un bisogno o desiderio.
Non parlo del "mal di vivere" o di insoddisfazione cronica ovviamente, quella è un'altra storia.
Mi riferisco invece a quelle volte in cui per un determinato periodo, la mattina ci si alza controvoglia del letto, ci si sente stanchi, un po' irritabili e a volte si smette di sorridere, anche di se stessi.
Penso che, in un certo senso, quel tipo di insoddisfazione che proviamo, legata ad una situazione specifica o ad un evento, non sia negativa.
La possiamo vedere come un segnale, una specie di campanello d'allarme che ci dice che qualcosa in quel lavoro che svolgiamo non funziona o che siamo coinvolti in una relazione che non ci appaga più totalmente.
E quell'insoddisfazione non è qualcosa da negare. Anzi, può essere funzionale, perchè cerca di dirci qualcosa che abbiamo bisogno di ascoltare.
Può darci la forza, quella trainante, di apportare dei cambiamenti, quelli che sentiamo necessari per ritrovare la felicità che desideriamo nella nostra vita.
Ci spinge a trasformare le nostre risorse in modo costruttivo e ad utilizzarle verso qualcosa nel presente che aumenti il valore di ciò che facciamo, così, per vivere pienamente il nostro futuro.
Questa sensazione è utile, perchè può aiutarci a scoprire nuove consapevolezze.
Come fare allora concretamente?
"La gestione dell’insoddisfazione però può essere insegnata, e sotto le giuste condizioni può contribuire in maniera significativa ad incrementare la capacità (..) delle risorse umane."
(fonte Filosofia & Innovazione)
La chiave è partire da ciò che si ha. E partire da ciò che abbiamo significa scegliere di vedere ed accettare ciò che siamo.
Con l'incertezza, il senso di precarietà e tutte le mancanze ed i vuoti che sono propri dell’esistenza umana.
È da qui che può nascere la nostra capacità di vedere e cogliere le opportunità che si nascondono dietro le difficoltà, sviluppando la nostra capacità di acquisire consapevolezza e fare esperienze di vita, ascoltando profondamente noi stessi.
Per modificare le situazioni che ci provocano insoddisfazione occorre fare prima di tutto un passo indietro e domandarci dove possiamo intervenire, cosa abbiamo il potere di cambiare e cosa no, e poi in che modo possiamo noi migliorare le cose.
Dietro a qualcosa che non funziona e che non va come noi vorremmo, ci sono tante altre opportunità, basta solo guardare nella loro direzione.
E tu come affronti questi momenti? Come li trasformi in una risorsa?
Lavoro per aiutarti a prevenire e superare problematiche comunicativo-relazionali con gli altri, ti supporto nella risoluzione di conflitti e ti affianco nel miglioramento del benessere relazionale all’interno della tua organizzazione.
Scrivimi un'email (info@marialuisaaniello.com) oppure contattami con un messaggio privato se hai voglia di approfondire.
A presto.
Maria Luisa Aniello
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