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COME FARE PER COLTIVARE SE STESSI?

Prendersi cura di se è il primo passo per riuscire a stare bene vivendo in armonia con i propri bisogni, ascoltandoli costantemente e stabilendo delle priorità. Esistono degli esercizi per coltivare se stessi, questo articolo parla proprio di questo.

Cosa significa coltivare se stessi?


"Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, ho capito quanto fosse offensivo voler imporre a qualcun altro i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io." - C. Chaplin


Vuol dire volersi bene prendendosi cura di stessi, in modo da star in armonia con i propri desideri, il proprio corpo e le proprie emozioni, migliorando la qualità delle vita e delle relazioni.

Spesso pensare al proprio benessere, non è un aspetto che viene messo in cima alla lista delle nostre priorità: siamo impegnati e per quanto sia faticoso dedicarci alle attività che "dobbiamo" svolgere, preferiamo di gran lunga quelle, rispetto al dedicare il giusto spazio a noi stessi. Ma proprio come accade quando perdiamo la pratica smettendo di fare una determinata attività, se smettiamo di ascoltarci e di prenderci cura di noi, col tempo dimenticheremo anche come si fa. E così sembra quasi impossibile e strano trovare uno spazio per se, perchè a volte non si sa bene da dove cominciare.


L'amore verso se stessi si può coltivare


Amare se stessi è l'inizio di una storia d'amore lunga tutta la vita. - O.Wilde


Esistono esercizi e pratiche anche divertenti che possono aiutarci a favorire un ottimo sviluppo di noi stessi. Si tratta di una serie di attenzioni da rivolgerci che ci permettono di essere più consapevoli del nostro corpo e delle nostre emozioni entrando in contatto con i nostri bisogni.

Vediamone uno in particolare sull'ascolto di se, che riguarda l'essere presenti alle proprie emozioni e ai propri bisogni.

Esercizio di autoempatia

Questo esercizio riguarda la possibilità di sviluppare empatia verso se stessi. L'autoempatia è il punto di partenza per il riconoscimento e la capacità di esprimere i propri bisogni e passa attraverso l'ascolto di sé.

In questo caso, si lavora un una situazione vissuta recentemente, che ormai è passata, per cui si vuole attenuare la tensione o la rabbia, dando nome e parola ai nostri vissuti emotivi, con lo scopo di diventare più consapevoli ed accogliere ciò che ci accade.

Pronti? Iniziamo.

Concediti un momento per focalizzarti sulla tua persona, scegli un luogo in cui puoi sentirti a tuo agio, in cui puoi occuparti di te senza essere disturbato.

Ora, pensa ad una situazione o un evento spiacevole che hai vissuto di recente e cerca di ripercorrerne tutte le tappe.

  • Parti dall'osservazione dei fatti, cerca di descrivere nel dettaglio ciò che è accaduto come fossi un osservatore, astenendoti da critiche e sentenze.

  • Focalizzati adesso sui sentimenti e le emozioni che hai provato, esplora il tuo vissuto interiore in relazione a quei fatti. Accogli tutto con comprensione e senza giudizio.

  • Concentrati poi su quali potrebbero essere stati i tuoi bisogni insoddisfatti: un bisogno è qualcosa che si esprime in termini positivi e non coinvolge nè gli altri nè un azione concreta ("Ho bisogno di..." non "Ho bisogno che tu...").

  • L'ultima fase, che è quella della richiesta/azione, riguarda l'individuare un'azione percorribile per cercare di soddisfare quei bisogni insoddisfatti.

Per esempio:

Quando Tizio ha fatto/detto...(osservazione)

Io mi sono sentito/ho provato...(espressione dei sentimenti)

Perchè avevo bisogno di...-comprensione, chiarezza, calma, ecc- (bisogni insoddisfatti)

E ora farò/decido di fare...(azione)


Può essere molto utile tenere un diario di bordo, esercitandovi regolarmente, rafforzerete la capacità di conoscere il vostro vissuto interiore e potrete facilmente capire quali bisogni non vengono soddisfatti più spesso e che cosa state facendo per cambiare la situazione.


Questo ed altri esercizi verranno sperimentati in questo ciclo di seminari teorico pratici "Esercizi per coltivare se stessi", di cui vi lascio il link:


Permettetevi di essere felici ogni volta che potete, poiché esistono sempre buoni motivi per non esserlo.

Buona sperimentazione!


Maria Luisa Aniello


 
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